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Alessandro Malatesti, Vescovo di Forlì
Nel celebre testo di F. Ughelli, "Italia Sacra sive de Episcopis Italiae" (tomo II, ed. II, Coleti, Venezia 1717) a col. 949 troviamo l'elenco dei tre prelati che recano il cognome Malatesti: Alessandro, Bartolomeo e Leale (nella doppia sede di Rimini e Pesaro).
Di Bartolomeo abbiamo già trattato a parte.
Qui parliamo di Alessandro.
L'Alessandro Malatesti Vescovo forlivese (1470) di cui si legge in Ughelli, col. 624, è detto "filius Nanni de Malatestijs".
Nato nel 1440, egli è altrove chiamato Alessandro Numai, parlandosi della forlivese chiesa di San Pellegrino e del monumento sepolcrale (a destra in principio della navata), fatto erigere nel 1502 da Luffo Numai per sé e la moglie Caterina Hieronima Paulucci: a sinistra dell'arco "è scolpito uno stemma episcopale con le iniziali AL[exander] NV[mai] (E. Calzini-G. Mazzatinti, "Guida di Forlì", 1893, p. 59).
Ughelli precisa che il volgo aveva creduto che fosse figlio di Gugliemo Numai, e che la madre Elisa soltanto in punto di morte dichiarò la vera paternità, appunto questo "Nanni".
Le “Memorie dei Filergiti” (di Giorgio Viviani Marchesi Buonaccorsi, Barbiani, Forlì 1741, p. 51) chiamano Agnese di Cecco dall'Aste la madre e Guglielmo il padre.
Altrove, si legge di Agnese figlia di Cecco che è presunta moglie di Guglielmo Numai (cfr. A. Calandrini-G. Michele Fusconi, Forlì e i suoi vescovi: appunti e documentazione per una storia della chiesa di Forlì, Ravennatensia, II, 1985, p. 1019, dove si rinvia alle pp. 667-668).
Restando a quel "filius Nanni de Malatestis", si può ipotizzare che suo padre sia Giovanni (da cui appunto "Nanni") di Ramberto Malatesti, famoso nelle vicende riminesi per la sedizione del 1431 contro Galeotto Roberto (L. Tonini, V, I, Rimini 1884, pp. 84-segg.).
Contatti e scontri tra Rimini e Forlì sono all'ordine del giorno, in quel giro d'anni. Nel maggio 1439 Novello e Sigismondo Malatesti sono impegnati per conquistare Forlì, prima della tregua con gli Ordelaffi. I Numai sono famiglia considerata sempre fedele agli Ordelaffi medesimi.
Un Sinibaldo Ordelaffi (scomparso nel 1386) aveva sposato la tredicenne Paola Bianca Malatesti figlia di Pandolfo II.
Alla corte dell'Ordelaffi si segnala la presenza di don Giacomo Numai priore di quell'Ospedale.
Pino de' Numagli da Forlì, conte e dottore in leggi, nel 1501-1502 è podestà di Rimini.
Pino è nipote di Guglielmo, e figlio di Luffo che nel 1491 è segretario dei principi di Forlì e che aveva comprata casa in Rimini nella contrada di Santa Innocenza.
Nei documenti dello Zanotti si legge "Pino de Numais".
Queste notizie su Pino Numagli o Numai sono tratte dal sesto volume, parte II, della "Storia di Rimini" di Luigi Tonini, compilato dal figlio Carlo Tonini, pp. 100-101.
Il nostro Vescovo Alessandro aveva dunque natali più illustri di quelli attribuitigli dalla madre? La quale, secondo quanto leggiamo, rivendicava la paternità del figlio a persona di nessun conto: Alessandro Numai (e quindi non Malatesti), leggiamo in Simona Cantelmi (DBI, 78, 2013), sarebbe stato figlio naturale di Guglielmo e di Elisa della Valle, la quale per altro l'11 ottobre 1478 in articulo mortis dichiarò che Alessandro era figlio suo e del marito, il mulattiere Nanne Bartoli.
Cantelmi rimanda ai citt. Calandrini e Fusconi, per un altro loro testo ("Forlì e i suoi vescovi. Appunti e documentazione per una storia della Chiesa di Forlì. Il secolo XV", Ravennatensia, V, 1993, p. 667).
Quindi quel Nanne mulattiere costringerebbe a cancellare la ricerca di un Nanni (Giovanni) Malatesti quale padre del vescovo Alessandro.
Antonio Montanari